Dopo anni di lavoro a Londra su progetti importanti come "Doctor who", "Pacific Rim: Uprising" e "The Jungle Book", Claudia torna in Italia per portare la sua esperienza in uno studio di sviluppo di videogiochi. Oggi ricopre il ruolo di Creature Technical Director in Reply Game Studios e lavora su un titolo action adventure che ha due protagoniste femminili.
Ci puoi raccontare qual è il percorso che ti ha condotta a lavorare nel mondo dell’audiovisivo e ad approdare, poi, nel settore dei videogiochi?
Il percorso che mi ha condotto al mondo audiovisivo non è stato del tutto lineare. In realtà, per quanto abbia sempre amato e apprezzato il mondo dei videogiochi e cartoni animati, non ho mai pensato di poter effettivamente puntare a un lavoro del genere a causa delle mie evidenti carenze nel disegno e nell'arte in generale. Per questa ragione, una volta finito il liceo scientifico ho deciso di perseguire una laurea triennale in Comunicazione digitale, un corso di programmazione all'università statale di Milano, al termine del quale ho iniziato a lavorare per una società che sviluppava videogiochi come programmatrice.
Durante quel primo anno di lavoro ho conosciuto dei grafici 3D che mi hanno spiegato che per lavorare in questo settore non si doveva per forza essere solo artisti ma esistevano anche figure molto tecniche alle quali potevo aspirare. Quindi ho deciso di lasciare tutto, mi sono trasferita da Milano a Torino e ho seguito un corso di 2 anni sulla grafica 3D al termine del quale è iniziata la mia carriera lavorativa prima a Milano nel mondo dei cartoni animati e trasmissioni televisive e successivamente a Londra, dove ho lavorato per alcuni film e telefilm. Dopo 6 anni ho deciso di ritrasferirmi in Italia e adesso lavoro per Reply Game Studios come Creature Technical Director.
Dopo un’importante esperienza all’estero, sei tornata in Italia. Pensi che il fatto di essere qui stia influendo in qualche modo sul tuo lavoro?
Durante i sei anni di lavoro in Inghilterra ho avuto la fortuna di poter lavorare presso compagnie di fama mondiale come DNEG, MPC e Framestore su progetti molto importanti, come per esempio la nona stagione di "Doctor who" e i lungometraggi "Wonder Woman", "Justice League", "Pacific Rim: Uprising", "Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw" e "The Jungle Book", che nel 2017 vinse anche un Oscar per i migliori effetti speciali. Per me quella è stata un'esperienza formativa fondamentale, perché ho avuto la possibilità di poter lavorare con professionisti incredibili che mi hanno aiutato a migliorare sempre di più, fino a diventare io stessa Lead di un gruppo di Creature Technical Directors su svariati progetti.
Nel mio lavoro in Reply Game Studios posso continuare in quella direzione, ma riadattando il mio lavoro al mondo realtime, che ha requisiti ben diversi da quelli dei film. Inoltre adesso mi occupo anche della gestione della pipeline, una parte della produzione che non avevo mai gestito da sola prima d'ora. Trovo questa nuova esperienza molto stimolante e sono fermamente convinta che stia influenzando in meglio le mie skill. Inoltre sono molto felice di poter riportare in Italia le conoscenze acquisite in anni di lavoro, soprattutto per un progetto completamente italiano.
In Reply Game Studios ricopri il ruolo di Creature Technical Director. Puoi spiegarci in cosa consiste il tuo lavoro?
Il mio ruolo in Reply Game Studios è duplice. Da una parte mi occupo di sviluppare un sistema di controlli che permettano a un animatore di muovere un personaggio in 3D. C'è da considerare che prima di me, un modellatore si occupa di creare un modello in 3D, che però è statico come una statua. Una volta ricevuto quel modello, io creo un sistema di ossa che permettono di deformare la geometria in maniera realistica, e che quindi permettono a degli animatori di poi creare quel movimento.
Parallelamente a questo lavoro, in Reply mi occupo anche di gestire e sviluppare la pipeline aziendale. Con il termine pipeline si intendono tutti quei programmi o strumenti che vengono fatti ad hoc in azienda per aiutare a velocizzare, o in alcuni casi automizzare, dei lavori che altrimenti richiederebbero molto tempo.
Attualmente lo studio è impegnato nello sviluppo di Soulstice, un action adventure che ha due protagoniste femminili: le sorelle Briar e Lute. Puoi darci qualche anticipazione su questo progetto?
Soulstice è il progetto con cui Reply Game Studios ambisce ad affermarsi come sviluppatore AA. Il nostro gioco è ispirato ai mostri sacri del genere action, così come ai classici dei fumetti e dell’animazione dark fantasy giapponese. Vogliamo realizzare un’esperienza di gioco avvincente, e allo stesso tempo, raccontare una storia interessante; in questo senso, le due protagoniste rappresentano il vero fulcro del nostro lavoro. Briar e Lute sono sempre insieme per ragioni di gameplay, per cui stiamo cercando di esprimere al meglio anche il loro potenziale narrativo: il loro rapporto di sorelle, le loro diverse personalità e l’approccio con cui ciascuna affronta non solo le sfide del presente, ma anche le ombre del passato. Soulstice uscirà nel 2022 per PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC. Seguiteci se vi siete incuriositi e vorreste saperne di più!
Che consigli condivideresti con le ragazze e i ragazzi che vogliono lavorare nell'industria dei videogiochi?
Io consiglierei loro di puntare sempre al loro obiettivo e non farsi demoralizzare dai rifiuti che inevitabilmente riceveranno. Specialmente all'inizio della carriera è molto difficile riuscire a trovare contratti stabili in buone aziende. In quella fase è molto facile demoralizzarsi e puntare ad altro. Quindi consiglio solamente alle persone che si stanno buttando adesso nel settore di non mollare. Bisogna tenere sempre ben saldi in mente gli obiettivi, a un certo punto le giuste occasioni arriveranno.