Simona “Shirax” Trenkova

Simona “Shirax” Trenkova, team manager Counter Strike: Global Offensive presso HSL - Hic Sunt Leones, è Game to Women

Simona “Shirax” Trenkova, team manager Counter Strike: Global Offensive presso HSL - Hic Sunt Leones, è Game to Women

Da adolescente si appassiona al videogioco competitivo finché, a 18 anni, le viene affidato il management di una squadra di soli ragazzi di un titolo prevalentemente maschile. Superati i primi ostacoli, Simona ci mette poco a guadagnare credibilità: competenze, passione e dedizione non sono certo questione di genere.

Ci puoi raccontare qual è il percorso che ti ha condotta a lavorare nel settore degli esports? Che tipo di studi hai fatto?

Mi sono immersa nel mondo dell’esport già all’età di 14 anni, grazie anche a mio fratello. Il primo gioco che mi ha dato la possibilità di osservare da vicino tornei ed eventi esport è stato Dota 2. L’ho seguito per diversi anni e mi sono sempre appassionata nel vedere i video del backstage ed i successivi documentari realizzati da Valve sui giocatori e sulle loro vite da proplayer. Mi sono sempre chiesta chi organizzasse i loro viaggi, i loro spostamenti, chi gestisse i loro sponsor...la risposta è stata sì la loro organizzazione, ma avevano di certo un intermediario che si occupasse direttamente della squadra. Ho iniziato quindi a fare ricerche sullo staff delle squadre in maniera autonoma e ho notato che erano presenti numerose donne, ho letto le loro interviste e come svolgessero il loro lavoro. Il mio percorso di studi, avendo frequentato corsi di economia aziendale, mi ha anche permesso di avere una panoramica generale alla gestione interna delle aziende che mi ha consentito poi di ampliare, mediante ricerche personali, la visione all’interno di questo settore. HSL Esports mi ha affiancata dal primo giorno, insegnandomi nel concreto l’attività di un manager in ambito esport, la gestione della squadra e l’impegno che devi mettere all’interno dell’organizzazione stessa.

Ci spieghi meglio in cosa consiste il lavoro di una team manager? Cosa significa in concreto gestire un team esports?

Il lavoro del team manager è quello di prestare attenzione alla squadra in ogni momento, a volte correggere comportamenti scorretti che possono arrivare a compromettere il rapporto con uno sponsor oppure rischiare di escludere il giocatore da futuri eventi/tornei. Per comportamenti scorretti si intende anche solo un flame in chat o battute nei confronti degli avversari o dei compagni.
Il manager si occupa della gestione di ogni aspetto economico legato alla gestione della squadra: quando si presenta la necessità di organizzare una trasferta per i giocatori verso il luogo in cui si terrà la finale, mi occupo di coordinare il viaggio di tutti – dalla prenotazione di biglietti aerei, treni oppure taxi, alle prenotazioni di alberghi e ristoranti, fino alla gestione completa di tutto il viaggio restando nel budget a disposizione. Si tratta di far muovere 6 giocatori, ciascuno con esigenze e problemi diversi, provenienti spesso da paesi stranieri. Occorre quindi anche una grande padronanza della lingua inglese.
Inoltre, è fondamentale anche avere la capacità di saper “vendere” la propria squadra, far capire a possibili sponsor quanto valgono i propri giocatori e saperli valorizzare al meglio al fine di ottenere finanziamenti e supporto. Per ottenere questo risultato è strategico promuovere in modo corretto l’immagine dei giocatori, in particolare attraverso la diffusione di video dei momenti salienti degli eventi più importanti a cui partecipano e clip personali durante le partite. 

Com’è stato lavorare su un titolo molto seguito da un pubblico prevalentemente maschile come CSGO e con una squadra di soli uomini? Hai trovato degli ostacoli nel tuo percorso di crescita professionale per il fatto di essere una donna?

Inizialmente credevo che l’essere donna e occuparmi di in un titolo prevalentemente maschile mi avrebbe creato delle difficoltà nel far valere le mie capacità. Invece è stato molto più semplice affermare la mia figura di quanto pensassi. Per la squadra è stata una novità avere un manager donna che li gestisse a 360° quindi erano molto attenti inizialmente a come lavorassi e al mio comportamento verso di loro. Nell’esport a volte ci si trova davanti ad una discriminazione del genere, soprattutto a livello di giocatore ma posso dire che, in base alla mia esperienza, non è presente nel settore manageriale. L’ostacolo principale che ho affrontato è stata una leggera diffidenza inziale a causa della mia giovane età, 18 anni appena compiuti nel momento in cui mi è stata assegnata la mia prima squadra. Tuttavia, proseguendo con meticolosa attenzione il mio lavoro questa diffidenza si è attenuata fino a scomparire del tutto. Un altro ostacolo è stato anche lo scetticismo dei miei genitori, soprattutto perché mi stavo lanciando in un settore a loro sconosciuto, composto prevalentemente da uomini e ancora in via di sviluppo. 

Pensi che essere in Italia abbia influito in qualche modo sul tuo lavoro?

In Italia l’esport ha iniziato a svilupparsi solo negli ultimi anni. Ciò che maggiormente ha fatto crescere il settore è stata la passione di molti e il desiderio di una crescita professionale. Le possibilità rispetto a molti altri paesi d’Europa sono ancora nettamente limitate. Molti titoli seguiti con grande interesse e capaci di attrarre investimenti all’estero, in Italia sono ancora praticamente inesistenti: un esempio è Dota 2.
Ciò che mi ha permesso comunque di coltivare questa passione e svolgere il lavoro di manager è stata la mia passione. Io amo questo lavoro, adoro gestire le squadre ed essere in un settore che in Italia sta crescendo giorno dopo giorno mi rende felice e orgogliosa di aver contribuito nel mio piccolo a permettergli di svilupparsi ulteriormente.

La società per cui lavori – Hic Sunt Leones – ha recentemente subito un processo di trasformazione da team a società di servizi esports. Ci puoi raccontare quali sono le vostre attività?

Il board di HSL, in seguito agli straordinari risultati nazionali ed internazionali ottenuti, ha ricevuto sempre più richieste su come sviluppare un modello di business per conto terzi. Grazie a servizi di consulenza e formazione sta supportando sempre di più realtà dal grande potenziale ma che mancano di esperienza e know-how nel settore degli esport. Di conseguenza, la naturale evoluzione di HSL: dedicarsi completamente ai servizi alle aziende. Grazie alla nostra natura pragmatica e professionale abbiamo all'attivo 4 progetti ed oltre una decina in fase di progettazione.