Tiziana Grasso

Tiziana Grasso, Communication Manager di Sony Interactive Entertainment Italia, è Game to Women

Tiziana Grasso, Communication Manager di Sony Interactive Entertainment Italia, è Game to Women

Tiziana è entrata nel mercato dei videogiochi quasi “per caso”, dopo una laurea in lettere moderne che si è rivelata molto preziosa per lo sviluppo della sua carriera.

Cosa ti ha spinta a lavorare nel settore dei videogiochi? E qual è stato il percorso che ti ha portata dove sei oggi?
Sono approdata al settore dei videogiochi quasi per caso, più per opportunità professionale che per scelta. E, come a volte accade, la vita ci riserva sorprese fantastiche. L’industria videoludica, in tutte le sue numerose sfaccettature, mi ha aperto orizzonti inattesi e mi ha dato l’opportunità di scoprire e approfondire un medium innovativo a livello tecnologico, incredibilmente dinamico e prolifico, variegato per tipologia di contenuti, eterogeneo per pubblico di riferimento, sostenuto e alimentato da un ingrediente fondamentale: la passione. Passione degli sviluppatori, che i giochi li immaginano e li realizzano, rendendoli superiori all’immaginazione; dei publisher che ne intravedono il potenziale e ne sostengono la pubblicazione; di tutti i professionisti che lavorano nel settore; della stampa che questa industria la racconta ogni giorno; dei content creator, che con un linguaggio semplice e diretto, ne amplificano i valori centrali e soprattutto, la passione dei videogiocatori, una community numerosa e partecipe, indispensabile per far crescere  ed evolvere questa industria. 

Ho una laurea “inutile” (come diceva mio padre ingegnere) in lettere moderne, che ha contribuito fortemente a sviluppare la mia sensibilità per i contenuti - di qualità - e ad amplificare il mio gusto per la forma, garantendomi la capacità di analizzare il dettaglio, scovare i significati nascosti nell’interlinea (nel non detto) senza perdere di vista la panoramica d’insieme. La vocazione per la Comunicazione e le Pubbliche Relazioni mi ha portato ad approfondire l’argomento con un Master post - Laurea. Poi è arrivato il momento di passare dalla teoria alla pratica. Il mio percorso professionale è iniziato presso Wise Media S.p.A., un’agenzia di comunicazione e editoria Hi-Tech di Milano, con una nutrita schiera di clienti internazionali; ho proseguito in Hill & Knowlton Gaia a Roma e, successivamente, in PR21/Edelman, che ha rappresentato indubbiamente la mia esperienza più formativa tra le agenzie di Pubbliche Relazioni e dove ho iniziato a lavorare sul brand PlayStation. Ad aprile 2007, in concomitanza con l’arrivo sul mercato italiano ed europeo di PlayStation 3, sono approdata in Sony Computer Entertainment Italia (oggi Sony Interactive Entertainment Italia), all’interno del reparto Marketing, nel ruolo di PR Manager e da allora sono rimasta fedele al brand. Dal 2011 ricopro il ruolo di Communication Manager occupandomi della strategia di pubbliche relazioni, eventi, owned, social media e community engagement, insieme a un team di professionisti della comunicazione.

Pensi che il fatto di essere in Italia abbia influito in qualche modo sul tuo percorso professionale?
Immagino che la cultura e i valori del Paese in cui si nasce e si cresce influiscano fortemente su una persona, sulle scelte di vita personali e professionali. Nel mio caso specifico l’italianità ha segnato enormemente la formazione, l’educazione e il mio gusto, con il vantaggio di aver avuto una famiglia piuttosto “internazionale”. I miei genitori si sono conosciuti e sposati a Seattle; mia madre vive tuttora in USA; mio padre ha viaggiato moltissimo per ragioni di lavoro e ha risieduto all’estero per diversi anni, prima in Cina e poi in India. Quello che ho “respirato” nel corso degli anni è stato il valore incredibile della diversità, il piacere di scoprire culture differenti dalla nostra, la necessità di mettersi in ascolto dell’altro con empatia, di analizzare e sforzarsi di comprendere gli altrui registri di comunicazione. Probabilmente Tiziana Grasso sarebbe comunque diventata una comunicatrice. Se oggi qualcuno può definirmi una discreta comunicatrice è soprattutto grazie a questa commistione di opportunità, alla possibilità di conciliare la tradizione con l’innovazione.

Quali sono state le pietre miliari di PlayStation nel corso dei suoi 25 anni di vita?
Se dovessi enumerare quelle che io riconosco come pietre miliari di PS nei sui 25 anni di storia probabilmente rischierei di diventare prolissa, se non lo sono già stata 😉 A mio avviso ci sono però alcuni punti cardine che hanno fatto di PlayStation un Love Brand e un sinonimo di categoria: l’innovazione tecnologica, sempre messa a servizio del pubblico; una enorme varietà di contenuti estremamente variegati e originali; la capacità di sperimentare, osare, andare oltre l’atteso, nella realizzazione dei giochi proprietari, nella scelta degli studi di sviluppo e dei partner, nella comunicazione; e soprattutto, l’attenzione costante ai desideri e alle passioni dei giocatori, con lo straordinario risultato di aver costruito, negli anni, una community solidale, entusiasta, appassionata, che rappresenta l’ingrediente saliente del nostro successo.

Ellie, Aloy, Chloe e Nadine: l'universo PlayStation è ricco di titoli in cui le donne sono protagoniste di grandi storie. Si può dire che questa sia una delle caratteristiche che hanno decretato il successo dei vostri prodotti?
Non direi che il successo dei nostri giochi sia legato al genere dei personaggi, quanto piuttosto alla volontà e alla capacità di esplorare panorami videoludici sempre diversi. Se prendiamo in esame alcuni dei personaggi che avete citato, la vera peculiarità risiede nell’aver deciso di trasportare nella dimensione del videogioco storie e temi universali: la sete di conoscenza di Ulisse diventa il leitmotiv della saga di Uncharted; sentimenti e passioni ataviche e viscerali come la ricerca di se stessi, l’amore filiale, il desiderio di difendere la specie e tutto ciò che ci è caro, la necessità di creare e mantenere legami, costellano le sceneggiature di God of War, Horizon Zero Dawn, Death Stranding, The Last of Us, solo per citare alcune delle esclusive PlayStation. Ancora una volta, a mio avviso, il segreto del nostro successo risiede nell’aver messo al centro il giocatore, permettendogli di vivere e giocare storie profonde e articolate, vestire i panni di personaggi incredibilmente sfaccettati, senza perdere mai di vista l’opportunità di sognare.

Tra pochi giorni arriverà nei negozi The Last of Us Parte 2 che ha come protagonista una delle giovani donne di cui abbiamo parlato, Ellie. Puoi dirci qualcosa di più su questo attesissimo videogioco?
Non voglio anticipare nulla al pubblico di giocatori che attende, da molto tempo, di vivere la propria personalissima esperienza di gioco con The Last of Us Parte 2 e soprattutto, non credo sia possibile, in poche parole, descrivere la profondità dell’esperienza videoludica che lo studio di sviluppo Naughty Dog ha realizzato per i giocatori di tutto il mondo. Posso semplicemente dire che The Last of Us Parte 2 sorprenderà e commuoverà il giocatore, lo metterà di fronte a temi e sentimenti così controversi, da lasciarli inizialmente scossi e confusi. Ellie non è soltanto un personaggio femminile, ma lo specchio dell’incredibile complessità psicologica del genere umano.  

Tra pochi mesi verrà lanciata PlayStation 5 e verrà dato il via alla next-gen. Qualche anticipazione?
Appena qualche giorno fa abbiamo mostrato al pubblico il design della nuova console e una carrellata di giochi incredibili. Ma siamo solo all’inizio di una nuova emozionante avventura e posso semplicemente suggerire alla nostra community e a tutti gli appassionati del mondo videoludico di continuare a seguirci per scoprire, nel prossimo futuro, tutte le sorprese che PlayStation ha in serbo per loro.