Videogiochi come supporto terapeutico

I videogiochi vengono utilizzati sempre più spesso come strumenti di supporto terapeutico, all'interno di trattamenti per ADHD (disturbo da deficit di attenzione/iperattività), Alzheimer o percorsi di neuroriabilitazione post-ictus. Diversi studi dimostrano come l'utilizzo regolare di videogiochi può aiutare, per esempio, nei casi di lombagia cronica oppure migliorare l'attenzione selettiva. I videogiochi possono quindi fornire ai pazienti un supporto ulteriore nel ristabilirsi più velocemente.
Al di là dell'utilizzo terapeutico, inoltre, i videogiochi possono costituire un valido alleato psicologico per i pazienti. Nel caso del gioco I, Hope, per esempio, la protagonista - una giovane ragazza di nome Hope - dovrà affrontare un'avventura fantasy per sconfiggere il male che minaccia la sua città e i suoi cari: una rappresentazione del cancro. Gli elementi allegorici e i messaggi positivi contenuti nel gioco sono pensati proprio per fornire al giocatore-paziente oncologico una spinta psicologica positiva per affrontare al meglio il proprio percorso terapeutico.
Videogiochi per la ricerca scientifica e la formazione

“4,3 milioni di utenti hanno giocato a Sea Hero Quest, generando dati che normalmente avrebbero richiesto 167 secoli di lavoro di raccolta e ricerca!”. Questo ragguardevole risultato è stato possibile grazie a un gioco concepito espressamente per consentire ai ricercatori della fondazione Alzheimer’s Research UK di raccogliere dati utili per l’analisi dei disturbi legati alle varie forme di demenza, incluso l’Alzheimer. Si tratta di uno degli esempi più lampanti di come un videogioco possa costituire un valido alleato del mondo della ricerca scientifica.
Ma i videogiochi possono anche fornire a medici e ricercatori un valido ambiente di addestramento e formazione, all’interno del quale apprendere le nozioni e applicarle con un grado di simulazione estremamente alto. È il caso di Relive, titolo sviluppato da attori italiani (Studio Evil in collaborazione con IRC – Italian Resuscitation Council - e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), che insegna al giocatore la corretta procedura per effettuare la rianimazione cardio-polmonare e ne misura il livello di efficacia.